Meo Sacchetti:”Mancano progetti e bravi istruttori”
Uno stralcio dell’intervista rilasciata dal neo coach azzurro Meo Sacchetti a Flavio Vanetti del Corriere della Sera.
La Serbia ci ha dominato sul piano fisico.
“Indiscutibile. Dovremo lavorare su questo aspetto, oltre che sulla tecnica. Servono una cilindrata e un atletismo maggiori: il basket del futuro passa di qui. Ma non basterà…”.
Citiamo Carlo Recalcati: chi semina i datteri, non li mangia; ma deve piantarli.
“Il progetto deve essere a lunga scadenza, partendo dai ragazzi di 14 e 15 anni. Il problema è che questi giovani hanno bisogno di istruttori bravi. Ma quelli buoni costano: quindi, le società investano anziché dare tre squadre a un solo allenatore, pagato magari 300 euro”.
Messina: “Da anni restringiamo il numero dei giocatori del giro azzurro. Sarà il caso di vedere chi c’è e di accelerare il processo di crescita”. Concorda?
“Assolutamente sì. E aggiungo: perché la Finlandia spedisce un Markkanen negli Usa e il ragazzo completa il ciclo formativo mentre i nostri che hanno fatto scelte simili sono tornati indietro prima? E’ una balla che in America non si impara”.
Fonte: Flavio Vanetti | Corriere della Sera
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