NCAA

Pierfrancesco Oliva: Freshman Year Recap

Ripercorriamo la stagione degli italiani in NCAA provando a immaginare cosa può attenderli l’anno prossimo. Prima puntata: Pierfrancesco Oliva, SJU Hawks.

LA SQUADRA • Guidata dall’eclettico DeAndre Bembry, Saint Joseph’s (28-8) ha disputato un’ottima stagione grazie anche all’inattesa esplosione del lungo Isaiah Miles e ai progressi fatti cammin facendo da tutto il cast di supporto. Durante la regular season, gli Hawks hanno collezionato alcune belle vittorie (come quella con Dayton all’epoca in cui i Flyers erano quindicesimi nel AP Poll) ma sono anche incappati in qualche sconfitta evitabile che li ha fatti infine scivolare al 4° posto nella classifica dell’Atlantic 10 (record 13-5). Arrivati al torneo di conference con due sconfitte consecutive sul groppone, i ragazzi di coach Martelli sono sembrati trasformati al Barclays Center e sono giunti alla vittoria finale battendo nell’ordine George Washington, Dayton e VCU in un crescendo di qualità di gioco in entrambi i lati del campo. Al Torneo NCAA hanno ben figurato eliminando Cincinnati al primo turno e lottando fino all’ultimo contro Oregon.

LA SUA STAGIONE • Phil Martelli ha colto un po’ tutti di sorpresa decidendo di schierare Pierfrancesco Oliva in quintetto sin dal primo match. Lo sconosciuto freshman italiano ha risposto alla grande andando in doppia cifra nei primi due incontri della stagione e risultando determinante in entrambe le vittorie. Il suo mese di novembre è stato molto incoraggiante: 8.2 punti, 5.0 rimbalzi e 2.6 assist in 25.6 minuti. Con l’avanzare della stagione e l’innalzarsi della posta in palio, gli equilibri di squadra hanno cominciato a poggiarsi sempre più sui giocatori più navigati: è così che Oliva ha visto scendere il proprio minutaggio, presto assestatosi sui 12-15 minuti a partita. Martelli lo ha comunque sempre tenuto nello starting five, tangibile segno di fiducia del coach nelle capacità del all-around tarantino. Al torneo dell’Atlantic 10 ha faticato molto nei primi due match ma si è poi reso prezioso nella finale con VCU (8 punti in appena 11 minuti). Al Torneo NCAA ha ben figurato nella partita con Cincinnati e, pur con alti e bassi, ha mostrato buona combattività nella sconfitta con Oregon.

Pierfrancesco Oliva Stats
Le statistiche di Pierfrancesco Oliva (espn.go.com)

PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI • Dovendo giocare da ala grande vista la presenza inamovibile di DeAndre Bembry nello spot di ala piccola, il primo problema da affrontare per Oliva è stato l’adattarsi difensivamente al ruolo – oltretutto senza un pivot vero e proprio che gli coprisse le spalle. Dopo alcuni problemi riscontrati nelle prime uscite stagionali, “Checco” ha saputo salire di livello già durante il mese di dicembre, segnando progressi evidenti nella marcatura individuale (anche contro avversari di taglia maggiore) grazie a un miglior uso del corpo e calandosi in maniera sempre più puntale nei meccanismi di squadra. Alto 203 cm, ha aggiunto massa muscolare durante l’inizio della stagione e ciò non può che averlo aiutato a svolgere il ruolo di “4”. Qualche volta commette delle ingenuità (sempre più di rado, a dire il vero) ma la sua tenuta mentale è sostanzialmente migliorata nel corso della stagione. Ha fornito tanta energia a rimbalzo (a volte ai limiti della spericolatezza), sfoggiato un più che discreto tempismo per la stoppata e, grazie anche alle sue ottime doti di passatore (bravo sia a pescare i compagni in back door che a liberarsi del pallone in traffico), ha dimostrato di avere un QI cestistico di tutto rispetto che, se adeguatamente coltivato, potrà fare di lui una point forward vera e propria. Un aspetto su cui dovrà lavorare è sicuramente il tiro: la sua meccanica non pare essere ancora del tutto affidabile (spesso il movimento non è fluido) e quest’anno ciò si è ripercosso con una certa evidenza sulle sue percentuali ondivaghe dal campo (45.6% da due e 30.2% da tre) e basse ai liberi (51.1%) – percentuali dal campo risollevate grazie al 6/6 totale messo a segno nelle ultime tre partite e che speriamo possa essere di buon auspicio per i suoi progressi futuri. In alcune delle ultime uscite stagionali, Oliva ha mandato segnali confortanti – per fiducia nei propri mezzi e velocità del primo passo – nell’attaccare l’uomo in uno-contro-uno: l’atletismo non gli manca ma dovrà continuare a lavorare sul palleggio (non male, tenendo a mente stazza e ruolo, ma ancora migliorabile) e acquisire maggiori lucidità e coordinazione in prossimità del ferro.

Pierfrancesco Oliva shot chart ultime 3
Pochi ma buoni: mappa di tiro e stats di Oliva nelle ultime 3 partite

QUALE RUOLO L’ANNO PROSSIMO? • L’asse portante della squadra non ci sarà più: DeAndre Bembry si è dichiarato per il prossimo draft mentre Isaiah Miles ha terminato il suo percorso universitario, proprio come Aaron Brown (determinante nell’ultima parte di stagione) e Papa Ndao. Tutto ciò segnerà per forza di cose l’inizio di un nuovo ciclo per gli Hawks. Gli spazi a disposizione di Pierfrancesco Oliva dovrebbero aumentare ulteriormente in termini di minutaggio e di responsabilità, continuando in tutta probabilità a giocare esclusivamente da “4”, vista la presenza di James Demery – guardia/ala di 198 cm – nel roster. Per quanto riguarda i futuri equilibri di squadra, molto dipenderà dalla qualità e dall’identikit dei freshman o dei transfer all’ultimo anno che Saint Joseph’s riuscirà ad assicurarsi per la prossima stagione: già reclutati Charlie Brown (guardia) e Gerald Blount (ala), ci sono diversi giocatori che interessano SJU, su tutti l’ala grande Taurean Thompson (che però pare diretto a Syracuse) e il centro maliano Cheickna Dembélé.

 

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© photo: sjuhawks.com

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