Piacere, Mattia.
Mattia Palumbo, #1 del ranking dei nati nel 2000, sta vivendo la sua prima stagione in Serie A2 con la maglia della Blu Basket Treviglio.
Combo guard vicina ai 200 centimetri di altezza, Mattia Palumbo si è trasferito nello scorso agosto alla Blu Basket Treviglio per affrontare la sua prima stagione di Serie A2. Nonostante la giovane età, l’esperienza accumulata dal nativo di Roma è di tutto rispetto: una stagione di Serie B (2016/17) con la Stella Azzurra Roma chiusa a 8.3 punti, 2.4 rimbalzi e 1.2 assist in 17.6 minuti di utilizzo, sei Finali Nazionali disputate (sempre con la società nero-stellata) e due partecipazioni ai campionati Europei giovanili (Under 16 nell’estate del 2016 ed Under 18 nel 2017) in maglia azzurra.
Dopo un periodo iniziale di adattamento (solo tre volte in doppia cifra per minuti giocati nelle prime dieci giornate di campionato), dal mese di dicembre è aumentata considerevolmente la produzione del classe 2000 agli ordini di coach Vertemati: complice il trasferimento di Luca Cesana all’Eurobasket Roma, Palumbo è stato utilizzato sempre più spesso come cambio del playmaker (15.8 minuti di media nelle ultime cinque gare), consentendo a giocatori come Tommaso Marino ed Alan Voskuil di agire come scorer. L’exploit in termini realizzativi è arrivato nella gara interna contro Trapani del 14 gennaio, in cui il romano ha fatto registrare il proprio career high in Serie A2 da 21 punti in 26 minuti di utilizzo.
ATTACCO
MISMATCH – In una prima parte di stagione in cui le percentuali da oltre l’arco sono state deficitarie (22% su 1.6 tentativi a gara), Palumbo ha dimostrato di poter sfruttare i mismatch che gli si presentano. Riconoscendo il vantaggio in termini di stazza sul rispettivo avversario, può chiamare un gioco a metà campo per se stesso che si conclude con un 1-contro-1 in post basso oppure può portare spalle a canestro il proprio marcatore in situazioni di transizione.
Il numero 12 di Treviglio è anche in grado di attaccare in palleggio i lunghi avversari, sui cambi difensivi che si generano da pick and roll.
TAGLI SENZA PALLA – Una delle principali lacune nella metà campo offensiva di Palumbo riguarda il gioco senza palla. Solitamente si piazza sulla linea dei tre punti per scoccare una conclusione, ma la comprensione del gioco di cui dispone gli consente di leggere il cattivo posizionamento del proprio difensore e di tagliare verso canestro per una comoda conclusione (situazione da esplorare sicuramente con maggior frequenza).
TRANSIZIONE DA RIMBALZO DIFENSIVO – A quota 3.0 rimbalzi difensivi di media nelle ultime cinque gare disputate, Palumbo sfrutta i suoi 198 centimetri per catturare le carambole nella propria area pitturata. Da registrare i progressi in questa particolare situazione di gioco: Mattia è passato, infatti, da un atteggiamento compassato che non consentiva di correre alla propria squadra ad una maggiore aggressività, che porta a passaggi lunghi per i compagni, canestri in coast-to-coast e falli subiti.
3 PUNTI DA RICEZIONE – In questi primi tre mesi di Serie A2 il tiro dai 6,75 m di Palumbo è stato piuttosto altalenante. Le conclusioni in cui risulta maggiormente efficace sono quelle di catch-and-shoot dinamico, in cui deve solamente posizione i piedi e scagliare la conclusione (sia a metà campo che in transizione). Piacciono la faccia tosta ed il coraggio con cui il ragazzo prende le responsabilità, come nella tripla del sorpasso (85-84) nella gara contro Trapani.
ATTACCARE I CLOSE-OUT – La capacità di segnare da oltre l’arco obbliga i difensori avversari a correre per contestare il tiro del romano. Palumbo, che porta a spasso un corpo da più di 90 kg, ha mostrato progressi nell’aggressività con cui attacca i close-out ed è in grado di finire al ferro per un appoggio o di subire fallo.
3 PUNTI DAL PALLEGGIO – Poco produttive le triple prese dal palleggio, marchio di fabbrica del giocatore durante il suo percorso giovanile. Nonostante riesca a costruirsi dei tiri tutto sommato buoni, le percentuali non danno ragione al classe 2000 (che finisce spesso a terra dopo la conclusione).
Negativa, fino a questo momento, la percentuale di realizzazione dalla lunetta (52% su 1.8 tentativi a gare) ed il numero di assist distribuiti (0.7) in relazione alla comprensione e alla visione del gioco di cui dispone il giocatore.
DIFESA
DIFESA 1-CONTRO-1 – I principali dubbi sull’adattamento in categorie superiori da parte di Palumbo riguardano la metà campo difensiva. La capacità di muovere i piedi non è mai stata tra le caratteristiche migliori del romano, ma l’impegno nel farlo contro i playmaker avversari in questa stagione è sicuramente da rimarcare. Qui lo vediamo muovere i piedi, anche lontano da canestro, sui primi palleggi da parte dell’avversario, per poi concedere una conclusione da tre punti (che prova a contestare).
RECUPERI DIFENSIVI – Un’aggressività più diffusa nella propria metà campo può portare Mattia a rubare palloni sfruttando le lunghe braccia. Recuperi che possono arrivare in situazioni di aiuto, di anticipo difensivo o di pressione sul palleggiatore.
BLOCCHI LONTANO DALLA PALLA – Piuttosto deficitario il rendimento difensivo di Palumbo quando si trova a dover inseguire sui blocchi il proprio avversario. Il classe 2000, infatti, fatica a liberarsi dal bloccante ed a recuperare nella giusta posizione difensiva, concedendo comode linee di penetrazione…
Oppure tiri dalla lunga distanza, che non riesce a contestare efficacemente.
TAGLIAFUORI – Quando viene scoccato un tiro dalla distanza da parte della squadra avversaria, l’esterno romano fa spesso affidamento ai centimetri ed alla stazza di cui dispone, non lavorando in tagliafuori. Questo lo porta saltuariamente a garantire degli importanti extra possessi agli avversari.
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