Oxilia: “Il sogno è l’NBA, ma voglio vincere con la Virtus”
Dopo l’ottima prova di Imola Tommaso Oxilia è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Vi aspettavate di essere cosi autoritari?
“Siamo partiti sicuri di noi, pur sapendo di non essere al completo. Certo, io non credevo a uno scarto così, ma loro non sono riusciti a rispondere alla nostra aggressività. Conta il gruppo, soprattutto fuori dal campo. E quest’anno è un grandissimo gruppo”.
Avete festeggiato come vi aveva chiesto il coach?
“Sì, c’è un rapporto super tra di noi. Siamo stati insieme domenica sera, peccato che io e Penna il giorno dopo avessimo scuola, non siamo riusciti nemmeno a fare tardi. Ci siamo fermati alla pizza”.
La famiglia è una parte importante della tua storia.
“È stato un sacrificio più per loro che per me. Mia madre mi ha seguito, con papà si vedono solo nei weekend”.
E poi c’è la scuola.
“Ce la caviamo, sul 6. Quinta superiore, al Geometra. Vorrei continuare, mi sto informando sulle lauree online, quelle brevi, senza troppe aspettative. Non potrei fare Ingegneria, sarebbe dura conciliare. Ma non voglio smettere di studiare”.
Torniamo al basket. E’ stato un anno difficile per te.
“A Natale mi hanno spaccato i denti, poi la caviglia. Quest’estate sette punti in testa. Spero di aver dato per un po’ di tempo”.
Hai avuta paura di aver perso qualche treno?
“No, ho sempre pensato che se ti impegni tutto arriva. Ci sono stati periodi bui difficilissimi, in cui non è stato semplice pensare in positivo. Però siamo ancora qua”.
Come si reagisce a certe difficoltà?
“Ho trovato conforto nella famiglia, negli amici veri, quelli liguri e quelli di qua. Ne ho tanti tra basket e scuola”.
Che giocatore stai diventando?
“Spero sempre più importante per la Virtus. Come ruolo, non so, l’anno scorso ho lavorato tanto per essere playmaker, ora più guardia o ala. Domenica ho giocata anche da 4”.
Il 2-3 è quello più naturale?
“Forse si. Però da piccolo volevo essere un play. Certo nella passata stagione è stata dura adattarsi, ma ci ho provato”.
Quarto anno in bianconero, come è cambiata nel tempo l’emozione di entrare alla Porelli?
“E’ sempre fortissima. Mi sento un bolognese adottato, è una seconda casa. Guardo ancora le foto in alto: sono i nostri idoli, ma di chiunque. Anche chi odia la Virtus non può non alzare lo sguardo e non ammirare Ginobili, Villalta, Danilovic, Consolini, Messina. È il sogno di tutti stare lassù”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Quello di tutti, la NBA. Ma prima vincere con la Virtus”.
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Fonte: bolognabasket.it | Luca Muleo – Stadio
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