Nazionale U18

Nazionale U18: sotto la maschera c’è Momo Diouf!

La 30esima Coppa Carnevale di Piombino è stata l’occasione per l’esordio in maglia Azzurra di Mouhamet Rassoul Diouf.

Dal 26 febbraio al 2 marzo Piombino si è tinta di Azzurro: la cittadina toscana ha infatti ospitato la Nazionale italiana U18 per la 30esima edizione della Coppa Carnevale.

Tra le novità introdotte da coach Antonio Bocchino, alla prima panchina in Under 18 dall’insediamento dello scorso ottobre, c’è stata la convocazione di Mouhamet Rassoul Diouf, ala di 205 centimetri classe 2001 prodotto del settore giovanile della Pallacanestro Reggiana.

In possesso della cittadinanza italiana da circa un anno e mezzo, Momo si è fin da subito ambientato nel sistema di coach Bocchino tanto da essere inserito nel Quintetto Ideale della manifestazione grazie a medie di 6.6 punti, 8 rimbalzi e 1.6 recuperi in 23.5′ sul parquet.


ATTACCO

TIRO DA 3 – La caratteristica principale del repertorio offensivo di Diouf è sicuramente il tiro da oltre l’arco: fluido e con buona parabola, oltre ad essere scoccato da un’altezza difficilmente contestabile. Può rivelarsi efficace: 1) sulle penetrazioni dei compagni; 2) dando linee di passaggio al palleggiatore impegnato nel pick and roll; 3) occupando gli angoli in transizione.


1-CONTRO-1 DAL PERIMETRO – Impiegato spesso nello spot di ala piccola, Diouf ha mostrato una certa difficoltà nel chiudere le penetrazioni al ferro. Sarà importante che inserisca nel proprio bagaglio tecnico anche questa soluzione per sviluppare pienamente un potenziale che per tendenze lo pone come “un esterno che può giocare interno“, come definito dal suo stesso coach Andrea Menozzi.


1-CONTRO-1 DAL POST BASSO – Il suo utilizzo nella posizione di numero tre genera evidentemente situazioni di mismatch vicino a canestro: il classe 2001 è bravo a dare un bersaglio ai propri compagni per ricevere il pallone ed a subire numerosi falli attaccando il canestro. Il rovescio della medaglia riguarda però la percentuale di realizzazione dalla lunetta: il 40.9% è sicuramente un dato da migliorare, considerati i 3.2 falli subiti a partita.


GIOCO SENZA PALLA – Il gioco lontano dalla palla è, al momento, un cantiere aperto: fin troppo spesso, infatti, Diouf attende passivamente il pallone fuori dalla linea dei 6.75 m. Gli istinti di cui è dotato ed una comprensione del gioco in via di sviluppo lasciano però ben sperare…


DIFESA

CAMBIO SUL PICK AND ROLL – La metà campo difensiva è quella in cui, al momento, Diouf ha dimostrato di poter avere maggiore impatto. La capacità e la volontà di muovere i piedi gli consentono di cambiare sui pick and roll avversari contenendo le penetrazioni degli esterni.


1-CONTRO-1 DAL PERIMETRO – Diouf è bravo non solo in situazioni di cambio sul pick and roll, ma anche se attaccato dal proprio avversario in 1-contro-1 dal perimetro: quando può sembrare battuto, riesce ad utilizzare le lunghe braccia di cui è dotato per non concedere comodi tiri.


DEFLECTIONS – L’infinita apertura alare che ha a disposizione gli consente di essere incisivo nelle cosiddette deflections: che si trasformino in una palla recuperata o facciano semplicemente perdere secondi all’attacco avversario, Diouf si rivela un pericoloso avversario anche quando si trova a difendere nei pressi della palla.


TAGLIAFUORI – 8 rimbalzi catturati di media nelle cinque gare disputate a Piombino, ma il lavoro in tagliafuori dell’ala di Reggio Emilia è sicuramente perfezionabile. Specialmente sui tiri scoccati da oltre l’arco dalla squadra avversaria, situazione nella quale fin troppo spesso Diouf si distrae nel seguire la parabola del tiro perdendo di vista il proprio avversario.


AIUTO IN… RITARDO – Perfezionabile è anche il piazzamento difensivo lontano dalla palla, tanto a livello di posizionamento quanto di concentrazione: Diouf è ancora carente da questo punto di vista e si rifugia spesso in tentativi di stoppata…


AIUTO IN… TEMPO – … tentativi di stoppata che, se effettuati con il giusto timing, sono in grado di intimidire l’attacco avversario cancellandone i tiri.


© photo: Silvia Franchini – Photo