“From Italy, with game” – intervista a Otis Reale
Traduciamo un’intervista a Otis Reale, 17enne playmaker italiano che quest’anno gioca per Servite High School. Otis Reale è a 15 ore di volo da casa, per inseguire il suo sogno d’infanzia.
Nato e cresciuto a Roma da una famiglia di atleti, Reale vive ora qui e frequenta la Servite High. Parla fluentemente inglese, italiano, francese e spagnolo e in questo semestre sta prendendo lezioni di mandarino. Vive per la pallacanestro e, dopo essere stato fermo per tutto dicembre per via delle regole della CIF sui trasferimenti, ha iniziato contro Sonora High la sua stagione da junior.
Per Reale, l’America non è una novità.
Ha visitato il sud della California nelle scorse estati e, se non foste meglio informati, giurereste che sia cresciuto negli States. Tranne che per il suo accento italiano e un’opinione differente sugli spaghetti con le polpette, Reale non è diverso dai compagni di squadra che lo hanno adottato in quella che chiamano la “Famiglia Servite”.
“Ci è voluto un lungo viaggio per arrivare qui“, dice.
Reale, 17 anni, è il figlio maggiore di Carmela Verardi e di suo marito, Oscar – a loro tempo atleti eccezionali.
Benché Oscar abbia poi perseguito una carriera artistica, Carmela giocò professionalmente oltreoceano come playmaker. Ne risulta che Reale ricordi di aver giocato a nient’altro che a basket da quand’era bambino.
“Non ho mai pensato ad altri sport. Ho sempre amato la passione, la competizione e le amicizie legate al basket. Amo lo sport. Non c’è niente di meglio“.
Reale ha prima imparato da sua madre, poi si è inserito nel circuito delle squadre di Roma prima dei 10 anni.
Nel 2008, l’allenatore Jason Wright tenne un camp in Italia, dove un tempo giocò da professionista per poi lavorarvi come player development coach per squadre professionistiche. Reale frequentò il camp di Wright quell’anno e poi ancora nel 2009. L’estate successiva, Reale e la sua famiglia andarono in vacanza nel sud della California, dove Reale si misurò con gli altri giocatori di Wright. L’italiano fu all’altezza: “Dopo ciò, cominciai a venire qui per conto mio“.
Nel 2012 Reale si unì alla Tiber Roma, rinomata squadra giovanile di basket.
Le sue giocate catturarono l’attenzione di molti e Reale ricevette una convocazione ad un raduno della nazionale Under 16. I coach lo fecero giocare e Reale, più tardi, partecipò a un torneo internazionale in Francia.
“Era un livello molto alto, ma direi che lo stile di gioco non era affine al mio tipo di pallacanestro“.
Reale ha frequentato la American Overseas School of Rome, un istituto privato per il quale ha giocato per due stagioni.
Da sophomore ebbe una media di oltre 30 punti a partita, e conquistò il titolo di un articolo (“Sophomore was Reale deal for new D-II champs”) dopo aver guidato i suoi Falcons al primo titolo della sua scuola nel campionato (“Department of Defense Dependents School – Europe Basketball Championship”).
Quest’estate si è trasferito per conto proprio in Orange County dove ora vive ospite di una famiglia di Servite che ha conosciuto attraverso il basket.
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Il coach di Servite, John Morris, definisce lo stile di Reale “molto europeo”. Se guardate giocare il ragazzo, vedrete cosa intende. La palla lascia spesso le mani di Reale ad angolature strane e, benché Morris preferisca che il suo play faccia dei normali passaggi a due mani, Reale ama lanciare passaggi fulminanti a una mano ai suoi compagni. Da buon showman, Reale tende a fare passaggi più difficili di quanto sarebbe necessario, ma quando trovano il bersaglio, i suoi passaggi dietro la schiena e i suoi no-look portano a canestri facili e, contemporaneamente, finiscono fra gli highlights.
“Fa tutto questo con naturalezza“, dice il capitano senior Anastasios Marcopulos. Marcopulos e gli altri tiratori di Servite beneficeranno molto dall’attenzione che Reale attira quando penetra la difesa. Fintanto che il 2.11 Jacob Hughes terrà gli occhi aperti, potrà banchettare sui pocket pass di Reale vicino a canestro.
Morris dice che la visione e l’inclinazione nel passare di Reale lo pongono su un altro piano rispetto alle altre guardie.
“Direi di avere un po’ di stile americano e un po’ di stile europeo nel mio gioco“, dice Reale. “Qui si va più per l’uno-contro-uno. In Europa, invece, c’è più tattica, più esecuzione di giochi. E’ un bene avere entrambe le cose“.
Reale, però, non si limita a passare. Alto 1.75, il ragazzo è uno dei migliori tiratori di Orange County. Reale non è sempre stato un realizzatore ma ora lo è e, in breve tempo, ha guadagnato il via libera per tirare da ogni posizione. Morris dice che starà ai risultati perché i tiri di Reale sono inseriti nello scorrere dell’attacco di Servite. Non tira per mettersi in mostra.
Certo, il tiro mancino della guardia è uno spettacolo da vedere e quando le sue meteore a parabola alta bucano la retina, non c’è tiro che non possa prendere.
A dicembre, Morris fece fare una partita di giocatori in rotazione contro riserve e Reale, che all’epoca si stava riprendendo da un intervento alla mano, segnò 36 punti per lo starting five di Servite. La Trinity League è una sfida, ma gli attaccanti non si spaventano facilmente.
“Aprirà il campo“, dice Pearson Parker, un sophomore che in passato si è allenato con Reale e che è il primo realizzatore della squadra con 16 punti di media a partita. “E’ bravo nell’andare a canestro ed è creativo. Creerà tiri per gli altri ragazzi“.
Anche se scaltro offensivamente, sono le doti difensive di Reale che hanno fatto venire l’acquolina in bocca a Morris lo scorso autunno. Morris dice che la difesa a zona di Servite racchiude alcuni principi della difesa a uomo, il che implica che Reale non si allontanerà mai troppo dal diretto avversario. Le sue mani e i suoi piedi sono velocissimi e, benché non sia un gigante, ha la costituzione per opporsi alle ali. Se Morris decide di andare di small ball, Reale può tenere il suo avversario sotto la linea del tiro libero finché non arriva un aiuto.
Inoltre, lui e Parker contesteranno ogni tiro a distanza di braccio e convertiranno le palle rubate in contropiedi. Entrambe le guardie sono inclini a prendere rimbalzi.
Morris paragona Reale a Josh Rodriguez di Sonora High, campione CIF-SS, inserito nel primo quintetto di Orange County e che ora gioca a Point Loma Nazarene. Altri vedono una somiglianza con T.J. Shorts di Tustin High, che la scorsa stagione ebbe oltre 17 punti di media nella stagione da 27 vittorie dei Tillers.
E’ quella la barriera da infrangere per Reale, con la stagione 2015-16 accorciata e prossimo a doversi adattare al basket delle high school negli States. “Può farcela“, conclude Morris.
Fonte e © photo: ocregister.com | BRIAN WHITEHEAD, STAFF