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Focus su Leonardo Totè

Il focus su Leonardo Totè dopo le prime gare di Serie A2 con la maglia di Verona.

Dopo le prime quattro giornate dei campionati senior, partiamo con una rubrica settimanale incentrata ovviamente sui giovani made in Italy. Iniziamo con Leonardo Totè, n° 1 del nostro ranking dell’annata 1997 e tornato nella “sua” Verona proprio durante questa estate.

Archiviata la stagione 2015-16 con la promozione in maglia Leonessa Brescia (2 punti + 0.7 rimbalzi in 7.8 minuti di media in stagione regolare, numeri mantenuti costanti nei playoff), Leonardo Totè ha deciso di tornare a Verona, società in cui ha militato a livello giovanile prima di passare alla Reyer Venezia.

 

Tra la promozione in Serie A e l’inizio del raduno con la Scaligera Verona, due tappe importanti: le Finali Nazionali Under 20 di Cantù (dove è stato inserito nel miglior quintetto) e l’Europeo Under 20 di Helsinki, chiuso al 5° posto con l’Italia. Per Totè, eletto nel settembre 2015 MVP del FIBA Europe All Star Game U18, 7.7 punti e 3.3 rimbalzi di media, tirando con il 48.8% dal campo in 22.5 minuti di utilizzo nella manifestazione continentale.

 

Poco spazio per riposo e vacanze, dunque, con il nativo di Negrar bravo a farsi trovare pronto fin dalle gare di pre-campionato: prestazioni di assoluto livello sopratutto nel Torneo di Cortina (16 punti contro la Virtus Bologna, 15 contro Treviso) e in quello di Montecatini (40 punti tirando 6/10 da 2 e 8/13 da 3 in due gare contro Virtus Bologna e Mens Sana Siena).

Il campionato, però, è un’altra cosa e non è solamente una frase fatta. Partito titolare, come promesso da coach Fabrizio Frates, in tutte e quattro le gare fin qui disputate, Totè si è dovuto scontrare con giocatori ben più navigati (due su tutti: Valerio Amoroso e Stefano Mancinelli!) rispetto a lui. Utilizzato per quasi 20 minuti di media, ha fin qui prodotto 3.3 punti e 3.3 rimbalzi.

 

Ma, al di là dei numeri, analizziamo nel dettaglio quanto prodotto dall’ala classe 1997: detto del livello dei lunghi nella posizione di numero 4, è immediato notare come Leonardo soffra il maggior tonnellaggio dei rispettivi avversari in post basso; è però un giocatore in grado di sopperire a questo tipo di mancanza grazie alle sue lunghe braccia, al suo atletismo e al timing per la stoppata (da highlights quella recapitata ad Amoroso nella gara d’esordio). Di contro, se in avvicinamento soffre i pari-ruolo, dal perimetro è in grado di tenerne l’1-contro-1 in penetrazione. Ancora complicati, invece, gli accoppiamenti con i piccoli sui cambi difensivi.

Nella metà campo offensiva c’è ancora molto del suo potenziale da esplorare: Totè ha dichiarato di lavorare duramente sell’1-contro-1 e sulla possibilità di mettere la palla a terra, per dare alternative al tiro da fuori ed avere più soluzioni nel suo gioco. Fino ad ora, in effetti, i suoi canestri sono nati da triple aperte e rimbalzi offensivi, catturati anche lontano dal ferro. La sua propensione al tiro da 3 punti potrà essere fondamentale nella stagione di Verona, considerati i raddoppi che possono generare giocatori come Frazier e Robinson tra gli esterni e Diliegro e Brkic tra i lunghi, senza dimenticare Boscagin, in grado di colpire su entrambe le dimensioni.

Rispetto a quanto visto nelle categorie “Under”, il suo classico svitamento in post basso è stato ben limitato dai rispettivi avversari. Da segnalare inoltre la buona intuizione di coach Frates che lo ha schierato in post alto contro le difese a zona pari avversarie: in quella posizione Totè ha mostrato un’ottima visione di gioco (scarichi sia per i tiratori che per il post basso) e una buona capacità di giocare senza palla effettuando tagli verso canestro e dando delle linee di passaggio interessanti ai compagni.

Per concludere, un appunto a livello caratteriale: essendo un titolare a tutti gli effetti e non più un giovane che esce dalla panchina per dare minuti al quintetto base, dovrà abituarsi anche a contatti più duri, magari lontano dalla palla o a gioco fermo (come quello generato da Italiano nella sfida contro la Fortitudo Bologna). Un fallo di “reazione” in quella situazione di punteggio non ha avuto esiti negativi per la sua squadra, ma in una gara punto a punto sarebbe potuto costar caro.

 

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© photo: facebook.com/scaligerabasketverona | Massimo De Marco PH